UN GIOVEDI' MOLTO INDAFFARATO
- Dopo aver sceso il serbatoio del gasolio che era stato messo nella cuccetta del carteggio, viene smontato ed esaminato.
- Si smonta l'unico supporto del motore rimasto sul longherone; meno male che esiste ancora, altrimenti non potevamo sapere che tipologia montava.
- Si smonta lo zinco della carena.
- Si apre il foro di scarico dei fumi del motore: è molto strano come mai l'avessero tappato con un tubo più piccolo e del silicone, ho pensato che Aquila sia stata messa in acqua senza motore per fare qualche riparazione o spostamento, quindi sono stati costretti a fare questa operazione.
- Si osserva e si prova la ruota del timone: sembra che funzioni bene.
- Si svuota e si pulisce tutta la sentina di Aquila che è letteralmente insozzata.
- Si osserva sull'albero l'attacco del boma che mi ha preparato Giuliano Gallo a Genova, mi sembra un lavoro ben fatto, ma ancora non voglio esprimere giudizi.
- Ho preso contatto con Giovanni Caputo, il vecchio elettrauto, dopo che mio cugino Mimino Cirfeda non se l'è sentita di mettere mani sull'impianto per problemi di salute, ma ricevo un categorico rifiuto di intervento.
- Alle 15 è saltato l'appuntamento che avevo preso con Mimino D'Agostino, l'amico che lavora sulle imbarcazione da una vita e con successo.
- Ho selezione alcuni pezzi del Perkins 108 verde, che sembra il candidato a sopravvivere.
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